sabato 10 dicembre 2011

8.Storia della pedagogia: PLATONE (428 - 348 a.C.)

Per quanto riguarda l'insegnamentoPlatone utilizza il dialogo, infatti da pochissima importanza agli scritti.

Secondo platone c'è la necessità di una nuova educazione che tenga conto delladimensione etico-politica della virtù e di un nuovo modello politico ideale.
Nella sua opera "La Repubblica" afferma che occorre delineare uno "stato ideale" che persegua la giustizia.
La società deve essere divisa in tre classi:
 -produttori (classe bronzea);
-guerrieri(classe argentea);
-reggitori(classe aurea).
Ogni uomo appartiene a una di queste classi per naturale tendenza innata della sua anima; l'ottimo stato sarà quello in cui queste tendenze verranno rispettate.
L'uomo di stato può essere solo il filosofo.Il compito dell'educazione sarà quello di individuare coloro che saranno i reggitori e di indirizzare ciascuna classe al suo compito.
Lo stato Platonico è uno "stato educatore", ma sovrintende alla formazione del singolo, delle famiglie, e la procreazione. Il cammino conoscitivo è un graduale distacco dalle cose sensibili verso le forme razionali, chiamate idee (mito della caverna). 

Il curricolo scolastico platonico prevede : musica, lettura e scrittura (evitando la poesia che allontana dalla razionalità), calcolo, geometria, ginnastica, il cui fine è una formazione armonica di tipo tradizionale.


Nelle”Leggi” sottolinea l'importanza del gioco per il fanciullo.
Nel “ Menone”, il personaggio di Socrate dimostra che è possibile attraverso opportune domande condurre uno schiavo alla dimostrazione del teorema di Pitagora: il maestro deve suscitare gli apprendimenti nel discepolo in quanto egli ha già dentro di se la conoscenza; filosoficamente parlando conoscere è ricordare (reminiscenza).


L'Accademia, come centro di studi, fondata da Platone, che poteva essere frequentata liberamente, si svilupperà nei seguenti nove secoli sotto la guida di diversi direttori che seguiranno l'indirizzo del maestro e in seguito prenderà nuove direzioni.