lunedì 24 dicembre 2012

17.Storia della pedagogia: ROUSSEAU

J Jean-Jacques Rousseau nasce nel 1712 a Ginevra, viaggia per tutta Europa e scrive “Il discorso sulle scienze e sulle arti” che lo rende celebre. Ma la sua opera pedagogica più importante èEmilio . Questa opera è un riflessione sulla natura dell’uomo, sulle caratteristiche negative della sua condizione sociale e i mezzi per porvi rimedio. Rousseau crede nella nella possibilità della rifondazione della società stessa, riscoprendo l’originaria bontà umana, liberandola dalla gerarchia sociale.
Secondo il pensiero di Rousseau i concetti natura e società sono contrapposti, come sono contrapposti la ragione e il sentimento. Il pensiero filosofico di Rousseau segue il concetto di educare secondo natura, rispettando le varie fasi dello sviluppo psicologico dell'allievo.
Nell'Emilio, egli formula una serie di problemi sull'educazione e sul fanciullo, al fine di rispettarne il pieno e naturale sviluppo. I punti principali del suo pensiero educativo:
  • Il fanciullo deve vivere la sua età da fanciullo e il maestro deve adattarsi al suo mondo.
  • Devono esserci tre maestri di vita che accompagnano il fanciullo verso la maturità: la natura, gli uomini e le cose.
  • I contributi di questi tre maestri devono essere armonici, ma solo del potere degli uomini siamo padroni, di quello delle cose solo parzialmente. Bisogna avvicinare questi due poteri a quello naturale. Quest'ultima è l'unica forza che rende l'uomo buono.
  • L'educazione naturale dura 25 anni, dalla nascita, affidato alla madre, poi a un precettore ( il padre).

LE TAPPE DEL FANCIULLO:
  • I primi tre anni: l'esperienza è la prima matrice e il bambino già impara a parlare. Bisogna fare attenzione alle cattive abitudini. Infatti bisogna fare camminare molto il bambino, bisogna non abituarlo a comandare gli altri, deve essere libero e capace di far uso delle proprie forze.
  • Fino a 12 anni: l'esperienza è incentrata sulle emozioni e sui sentimenti di dolore o di piacere. A quest'età si deve educare il ragazzo naturalmente e non inculcando norme senza fondamento.
  • Dai 12 ai 15 anni: il ragazzo indirizza la curiosità esplorando l'ambiente con le sue forze.
  • Dai 15 ai 20 anni: il ragazzo ( in questo caso Emilio) comprende l'esistenza degli altri uomini. Dovrà essere educato al sentimento, alla morale, alla religione e all'estetica.