venerdì 26 dicembre 2014

27.Storia della pedagogia: DEWEY E L'ATTIVISMO AMERICANO


John Dewey (1859-1952)  teorizza una scuola nuova, democratica.
- 1896: scuola-laboratorio elementare,  annessa all’università di Chicago; 
- 1897: “Il mio credo pedagogico”;
- 1900: “Scuola e società”.

Egli rifiuta i dualismi (uomo-natura; scienza-letteratura); attraverso l’ azione l’ uomo si adatta all’ ambiente; le caratteristiche specifiche degli esseri umani si sono stabilizzate come strumenti per l’ adattamento.
Il pensiero nasce di fronte ad un ostacolo.
Il linguaggio è uno strumento per l’ interazione e lo sviluppo cognitivo, è uno strumento concettuale.
L’ adattamento è il criterio fondamentale della realtà umana.
_ L’ esperienza riguarda tanto il fare che il mentale: l’esperienza contiene rischi, difficoltà imprevedibili. L’uomo mette in atto strategie complesse di sopravvivenza, il pensiero e l’ intelligenza sono collegate quindi al fare attraverso un percorso di indagine: dubbio, osservazione, tentativi di soluzione, ipotesi, esperimento. In definitiva non esistono valori precostituiti e assoluti, giudicabili a priori; l’unico criterio di validità è l’ esperimento, cioè la messa in atto delle ipotesi.

L’ educazione:
_ L’ esperienza è innanzitutto esperienza sociale, far progredire la realtà naturale e sociale.
_ L’ istruzione è:
· Partecipazione progressiva dell’ individuo al patrimonio umano;
· Progresso sociale; la scuola è vita, non preparazione;
· Il centro dei programmi è l’ insieme delle attività del bambino;
· L’ attività del fanciullo deve guidare l’ insegnamento;
· L’ istruzione è fondamentale del progresso.
· 
_ L’ istruzione mira a creare attitudini per comprendere e criticare lo stato esistenziale, sviluppa l’ intelligenza e la capacità di lavorare per sé e per gli altri; la società è anche comunità e la scuola e la società formano un legame che li arricchisce a vicenda.
_ La rivoluzione industriale allontana il bambino dal processo produttivo, impedendogli molte esperienze formative.
_ La scuola primaria deve quindi assicurare esperienze formative, la scuola del lavoro, la scuola attiva, deve guidare l’ esperienza infantile della famiglia al contatto graduale con l’ ambiente sociale.
La scuola deve mantenere i contatti con l’ esterno.
_ Non è possibile stabilire una volte per tutte le finalità del processo educativo, la democrazia può indicare di volta in volta gli scopi.
_ La pedagogia è un sistema elastico, che si modifica e si arricchisce; educare è un’ arte, le scienze umane collaborano con la pedagogia: psicologia, sociologia, filosofia …

L’ esperimento di Chicago:
La scuola è articolata in livelli corrispondenti agli stadi dello sviluppo psicologico:
1° livello: scuola d’ infanzia, dai 4 ai 6 anni, dove il gioco non è fine a se stesso;
2° livello: di transizione, dagli 6 ai 7 anni, dove il gioco è di costruzione;
3° livello: scuola primaria, dagli 8 ai 12 anni, vi è una pluralità di attività di laboratorio (falegname, cucina, tessitura) intorno a cui si costruiscono le conoscenze linguistiche, geografiche, scientifiche, storiche … ;
4° livello: transizione, dai 12 ai 15 anni;
5° livello: scuola secondaria, dai 14 ai 18 anni, è una scuola formativa e pre-professionale, con metodologia dei laboratori e aree di progetto.

Il metodo:
Caratteristiche:
· esperienza ed interessi;
· problemi reali;
· materiale per l’ indagine;
· sviluppo organico delle soluzioni;
· opportune verifiche.
Il metodo sviluppa delle capacità razionali e creative, verifiche e interrogazioni per risolvere nuovi interessi e discussioni.

Critiche a Dewey:
· esistono esperienze non educative;
· mancanza di certezze sufficientemente stabili;
· svalutazione della cultura umanistica.