LICEO DE ANDRE' PEDAGOGIA
il blog è stato creato dal liceo delle Scienze Umane "Fabrizio De Andrè" di Brescia
venerdì 26 dicembre 2014
28.Storia della pedagogia: KILKPATRICK, WASHBURNE
William Heard Kilpatrick (1871-1965) e l’ educazione democratica per progetti.
Fu allievo e collaboratore di Dewey.
_ La scuola contribuisce alle trasformazioni storico-sociali,
l’ autorità interna: autonomia del pensiero e delle condotta, con programma scolastico non stabilito, ma legato all’ azione e all’ interazione con gli altri e la natura.
_ Superamento dello schema tradizionale delle materie e dei suoi tempi prefissati.
_ Bisogna seguire l’ ordine psicologico, una serie di esperienze, attraverso un processo guidato di induzione il fanciullo arriva da sé a fare conclusioni.
_ Il metodo dei progetti suddiviso in unità didattiche: idealizzazione, piano fattivo, esecuzione, giudizio.
_ 4 tipi di progetto: - produzione (costruzione: come disegnare mappe geografiche); - consumo (apprezzamento: come organizzare una gita); - problema (problem solving); - addestramento (esercizio di abilità fisiche e intellettuali).
_ I progetti si articolano su progetti minori.
_ Scuola progressiva ( la pedagogia cerca di tenersi al pari col progresso scientifico e con quello dell'umanità, fa uso delle scoperte scientifiche per permettere ai giovani di sviluppare i propri interessi, le proprie possibilità e poter assolvere i compiti assegnati in un mondo mutevole) e democratica: gli studenti e gli insegnanti decidono insieme cosa fare, l’ atmosfera è amichevole, l’ apprendimento attivo e basato sull’ esperienza.
_ Individualizzazione e flessibilità degli apprendimenti.
_ Test di avviamento e di controllo per capire dove ognuno ha bisogno di essere aiutato, poi l’ alunno procede con il suo passo; la valutazione è formativa.
Si procede per unità didattiche su percorsi di autoeducazione e autocorrezione: il programma è minimo: le conoscenze e le tecniche sono comuni per tutti;
programma di sviluppo: il lavoro è creativo di interesse collettivo.
programma di sviluppo: il lavoro è creativo di interesse collettivo.
27.Storia della pedagogia: DEWEY E L'ATTIVISMO AMERICANO
John Dewey (1859-1952) teorizza una scuola nuova, democratica.
- 1897: “Il mio credo pedagogico”;
- 1900: “Scuola e società”.
Egli rifiuta i dualismi (uomo-natura; scienza-letteratura); attraverso l’ azione l’ uomo si adatta all’ ambiente; le caratteristiche specifiche degli esseri umani si sono stabilizzate come strumenti per l’ adattamento.
Il pensiero nasce di fronte ad un ostacolo.
Il linguaggio è uno strumento per l’ interazione e lo sviluppo cognitivo, è uno strumento concettuale.
L’ adattamento è il criterio fondamentale della realtà umana.
_ L’ esperienza riguarda tanto il fare che il mentale: l’esperienza contiene rischi, difficoltà imprevedibili. L’uomo mette in atto strategie complesse di sopravvivenza, il pensiero e l’ intelligenza sono collegate quindi al fare attraverso un percorso di indagine: dubbio, osservazione, tentativi di soluzione, ipotesi, esperimento. In definitiva non esistono valori precostituiti e assoluti, giudicabili a priori; l’unico criterio di validità è l’ esperimento, cioè la messa in atto delle ipotesi.
L’ educazione:
_ L’ esperienza è innanzitutto esperienza sociale, far progredire la realtà naturale e sociale.
_ L’ istruzione è:
· Partecipazione progressiva dell’ individuo al patrimonio umano;
· Il centro dei programmi è l’ insieme delle attività del bambino;
· L’ attività del fanciullo deve guidare l’ insegnamento;
· L’ istruzione è fondamentale del progresso.
·
_ L’ istruzione mira a creare attitudini per comprendere e criticare lo stato esistenziale, sviluppa l’ intelligenza e la capacità di lavorare per sé e per gli altri; la società è anche comunità e la scuola e la società formano un legame che li arricchisce a vicenda.
_ La rivoluzione industriale allontana il bambino dal processo produttivo, impedendogli molte esperienze formative.
_ La scuola primaria deve quindi assicurare esperienze formative, la scuola del lavoro, la scuola attiva, deve guidare l’ esperienza infantile della famiglia al contatto graduale con l’ ambiente sociale.
La scuola deve mantenere i contatti con l’ esterno.
_ Non è possibile stabilire una volte per tutte le finalità del processo educativo, la democrazia può indicare di volta in volta gli scopi.
_ La pedagogia è un sistema elastico, che si modifica e si arricchisce; educare è un’ arte, le scienze umane collaborano con la pedagogia: psicologia, sociologia, filosofia …
L’ esperimento di Chicago:
La scuola è articolata in livelli corrispondenti agli stadi dello sviluppo psicologico:
1° livello: scuola d’ infanzia, dai 4 ai 6 anni, dove il gioco non è fine a se stesso;
2° livello: di transizione, dagli 6 ai 7 anni, dove il gioco è di costruzione;
3° livello: scuola primaria, dagli 8 ai 12 anni, vi è una pluralità di attività di laboratorio (falegname, cucina, tessitura) intorno a cui si costruiscono le conoscenze linguistiche, geografiche, scientifiche, storiche … ;
4° livello: transizione, dai 12 ai 15 anni;
5° livello: scuola secondaria, dai 14 ai 18 anni, è una scuola formativa e pre-professionale, con metodologia dei laboratori e aree di progetto.
Il metodo:
Caratteristiche:
· esperienza ed interessi;
· problemi reali;
· materiale per l’ indagine;
· sviluppo organico delle soluzioni;
· opportune verifiche.
Il metodo sviluppa delle capacità razionali e creative, verifiche e interrogazioni per risolvere nuovi interessi e discussioni.
Critiche a Dewey:
· esistono esperienze non educative;
· mancanza di certezze sufficientemente stabili;
· svalutazione della cultura umanistica.
26. Storia della pedagogia: ATTIVISMO PEDAGOGICO – SCUOLE NUOVE
Durante
la fine dell’800 nascono le scuole nuove per la formazione della
personalità autonoma e per un’ educazione centrata sull’alunno.
Esse
sono delle iniziative private ed hanno lo scopo di formare la futura
classe dirigente.
Generalmente
si tratta di autentici laboratori di pedagogia pratica, con un’
atmosfera famigliare, lavoro manuale, vita all’aria aperta,
coeducazione dei sessi e un organizzazione democratica.
L’
insegnamento deve formare la cultura generale e la specializzazione
fondata sugli interessi e sull’esperienza. Ci devono poi essere
attente considerazioni psicopedagogiche dello sviluppo dell’alunno
al fine di formarlo come uomo e cittadino.
Si
sono verificati dei tentativi di unificazione come per esempio, la
fondazione a Ginevra dell’Ufficio Internazionale delle Scuole Nuove
nel 1899, la fondazione dell’ Istituto Superiore delle Scienze
dell’ Educazione nel 1912, e infine la Fondazione della Lega
internazionale per l’ educazione nuova, nel 1921.
PRIME
ESPERIENZE
Le
prime esperienze nascono da prove concrete, con la rivalutazione di
spazi e strumenti.
Ne
segue
la critica dei modelli educativi anteriori,
con nuovi valori sociali, educatori più preparati.
Nel
1889 Cecil Reddie apre a Abbotsholme la new school. Si tratta di una
scuola-convitto per classi elevate e prevede un ampia formazione
scientifica e linguistica arricchita da lavori manuali, viaggi,
visite e sport.
Nel
1893 John Haden Badley apre una scuola simile alla precedente aperta
ai due sessi.
Nel
1903 Robert Baden-Powell teorizza l’ associazione dei ragazzi nello
scoutismo.
Si
tratta di un percorso formativo parallelo a quello scolastico basato
sull’ esplorazione, sul contatto con la natura, sul senso di
gruppo, sulla disciplina e sugli ideali umanitari. Questa scuola
otterrà un grande successo.
L’
esperienza delle scuole nuove si diffonde anche in altri paesi :
in
Germania con Hermann Lietz, Gustav Wyneken, Paul Geeheb;
in
Francia con Edmond Demoils;
in
Spagna con Andrei Manjon.
In
Italia si creano istituti finalizzati all’educazione popolare.
Il
direttore didattico Pietro Pasquali (1847-1921) riforma gli asili
sulle indicazioni del kindergarten di Frobel.
Le
sorelle Rosa e Carolina Agazzi creano nel 1895 a Mompiano (Bs) la
prima scuola materna.
Viene
creato un asilo sul modello di Frobel, dove viene eliminata la
preconizzazione istruttiva e viene messa in luce l’ atmosfera
familiare.
La
presenza materna è data dalle educatrici che devono essere
flessibili e sensibili, devono avere uno spirito di iniziativa e
infine devono saper coordinare il lavoro e la vita dei bambini.
La
scuola è simile a una casa dove il bambino è impegnato in attività
individuali libere e sorvegliate.
Il bambino deve poter fare da se cooperando il gioco e le attività.
Le attività sono di vario tipo come per esempio la recitazione, il
disegno, come
pulizia, preparazione del tavolo, spostare materiale, giardinaggio..
Esiste
l'arte delle piccole mani: disegno, con molti materiali. La
recitazione: piccoli episodi e situazioni infantili.
Vengono
fatti anche esercizi verbali collettivi come per esempio la
conversazione, il dialogo ed il canto per sviluppare anche le
capacità linguistiche.
La
nuova educatrice deve essere flessibile e sensibile, con spirito di iniziativa, deve coordinare il lavoro e la vita dei bambini.
Gli
ambienti e i materiali devono essere simili a casa: le occupazioni domestiche, artigianali, agricole. Esiste un museo delle cose umili
dove si riuniscono tutti i materiali didattici: spago, rocchetti di filo ,
palline ( non sono oggetti intesi come i doni di Frobel, con
significati simbolici, ma le semplici cose che i bambini avevano in
tasca).
Ci
sono due tipi di educazione:
sensoriale:
dal colore alle forme naturali a quelle geometriche, rappresentazione
di oggetti colorati, poi ritaglio, seriazione, costruzione, analisi
della materia, confronto tra oggetti.
linguistica:
esercizi verbali collettivi, nomi dei contrassegni, fornendo parole
più lunghe e complesse, conversazione, dialogo, canto.
sabato 21 dicembre 2013
Visita
il Blog di sociologia del Liceo De Andrè
il
Blog di psicologia del
Liceo
De Andrè
http://boninipsico.blogspot.it/
Iscriviti a:
Post (Atom)